Stesura della "vernice per dipingere"
Vernice, definizione
Sostanza fluida per lo più incolore in grado di proteggere le superfici sulla quale è applicata in strato sottile grazie alle proprietà di flessibilità, durezza, permeabilità e aderenza. In generale le vernici sono costituite dall’associazione di sostanze di origine vegetale (resine, gomme naturali, oli e sostanze fossili quali bitumi catrami e Ambra) o animale (bianco d’uovo la gommalacca) e di un solvente, con l’eventuale aggiunta di piccole quantità di altre sostanze con funzione siccativa, plastificante o colorante. Oltre che come protettivi finali le vernici possono essere usate anche per dipingere (arricchendo il legante dei pigmenti o esercitando funzione siccativa) e per ritoccare (assicurando l’aderenza degli strati successivi di pittura su precedenti parti prosciugate ed eliminando i prosciughi, ovviando all’opacizzazione del colore). Nell’uso delle vernici come finitura, la trattatistica antica, oltre a documentare l’estrema varietà delle ricette, ne sottolinea il fondamentale ruolo estetico.¹
L’Impiego di una sostanza resinosa in aggiunta al legante, è stato riscontrato (mediante analisi scientifica) già nella tecnica pittorica dei primitivi fiamminghi. ²
Francese: Vernis – Inglese: Varnish – spagnolo: Barniz – Tedesco: Firnis
Le tre varietà di vernice
Le vernici per dipingere arricchiscono il legante dei pigmenti ed esercitano una funzione siccativa. Hanno il compito di accrescere la fluidità e la forza delle tinte; servono bene nelle velature ed essendo alquanto lente a seccare permettono di modellare comodamente nella pasta ancora fresca: possono essere aggiunte al legante (medium) oppure essere stese sulla superficie (umettanti).
Le vernici da ritocco eliminano i prosciughi, ovviando alle opacizzazioni del colore, assicurando l’aderenza degli strati successivi di pittura. Delle vernici da ritocco ci si avvale anche per rapide velature ma, essendo molto volatili, non sono indicate per una pittura a corpo.³
Vernice finale

Protegge le superfici e dona brillantezza o opacità
Le vernici finali vengono a costituire una finitura generale dello strato pittorico con scopi protettivi ed estetici. La vernice finale si stende sull’opera completamente asciutta (il che richiede, in un olio, da sei mesi a un anno) allo scopo di proteggere e ravvivare le tinte.
“Sappi che ‘l più bello e migliore vernicare che sia, si è che quanto più indugi dopo il colorire della tavola, tanto è migliore. E dico: bene indugiando parecchi anni, e per lo meno uno, e più ti riesce fresco il tuo lavoro. Ond’egli è buono a indugiare a invernicare più che puoi”.4
Note
1 Claudio Paolini, Manfredi Faldi, Glossario delle tecniche artistiche e del restauro, edizioni Palazzo Spinelli, Firenze 2000
2 AA.VV., Preparazione e finitura delle opere pittoriche, a cura di C. Maltese, Milano, Mursia 1993 p. 137
3 Roberto E. L. Panichi, I principi della pittura figurativa nelle testimonianze degli artisti e degli scrittori d’arte, Pisa, Giardini ed. 1977
4 C. Cennini CAPITOLO CLV. Del tempo e del modo di vernicare le tavole.
Manfredi Faldi – aprile 2020
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