Vernice per dipingere

Arricchisce il legante e facilita la stesura delle velature
Terminato l’abbozzo, prima di iniziare a dipingere, si rende indispensabile attendere che gli strati siano del tutto secchi (approssimativamente una ventina di giorni con colori stesi a impasto su di una preparazione semi assorbente).
Per consentire la ripresa del lavoro è utile passare sulla superficie asciutta un velo di vernice da ritocco la cui funzione, penetrando in profondità, è di sanare gli eventuali vuoti che l’olio, assorbito in maniera eccessiva dalla preparazione, ha lasciato negli strati con un conseguente visibile calo di tono. 1
Vernice da ritocco
Questo leggero strato di vernice produce già di per sé particolari effetti di trasparenza inoltre dà luogo ad una pellicola resinosa che permette di legare le successive stesure agli strati sottostanti; la peculiarità della vernice da ritocco è di seccare in qualche minuto, questo consente di dipingervi sopra immediatamente formando peraltro un solido legame fra gli strati di pittura sovrapposti.
Delle tre specie di vernici necessarie per facilitare il lavoro nel processo della pittura ad olio: vernice per ritoccare, vernice per dipingere e vernice finale, la vernici da ritocco viene utilizzata per eliminare i prosciughi, migliora le opacizzazioni del colore e assicura l’aderenza degli strati di pittura soprammessi, in particolare facilita l’adesione di ritocchi su precedenti parti prosciugate. Delle vernici da ritocco ci si avvale anche per rapide velature ma, essendo molto volatili, non sono indicate per essere adoperata per una pittura a corpo 2; per quest’uso viene adoperata la vernice per dipingere.
nota1 R. Panichi, I principi della pittura figurativa nelle testimonianze degli artisti e degli scrittori d’arte, Pisa, Giardini editori, 1977, p. 36
nota2 AA.VV., Preparazione e finitura delle opere pittoriche, a cura di C. Maltese, Milano, Mursia 1993 p. 137
Combinazione di oli, essenze, resine, le vernici da ritocco, maggiormente siccative rispetto alle vernici finali e per dipingere, sono utilizzabili nella tecnica ad olio per rendere i colori più fluidi e brillanti, vengono invece impiegate pure per la creazione di una base omogenea utile per successive sovrapposizioni di colore.
Talvolta un semplice strato di olio di lino può avere la funzione di vernice da ritocco specialmente se in diluizione con essenza di trementina o di petrolio (maggiormente volatile), o anche di di spigo e di lavanda. Più adatta allo scopo è una vernice che nella sua composizione trova l’impiego di resine molli come dammar, sandracca o mastice, con o senza un olio siccativo al suo interno.
Ricette di vernici che essiccano rapidamente
Stesura della vernice da ritocco
Piccola modifica, aggiunta o rinforzo di un segno che si fa a un’opera oramai giunta a compimento, con l’intento di migliorarla. Il termine è ampiamente documentato dalla fine del XIV secolo con implicazioni e riferimenti diversi, seppure tutti riconducibili al concetto di ‘toccare di nuovo’. Da segnalare come il termine possa assumere anche il significato di completare un’opera adoperando una tecnica diversa da quella con la quale è stata eseguita. Così accade nella tecnica dell’affresco dove si parla di ritocchi a secco eseguiti a tempera su una pittura murale oramai asciutta, per lo più previsti e quindi da non intendere come modifiche o aggiunte. Testimonia Cennino Cennini (fine sec. XIV): “È nota, che ogni cosa che lavori in fresco vuole essere tratto a fine e ritoccato in secco“. Ben diverso il pensiero di Giorgio Vasari (1550), per il quale il ritoccare un’opera è indice dell’incertezza dell’artista oltre che errore tecnico: “Quegli che cercano lavorare in muro, lavorino virilmente a fresco, e non ritocchino a secco, perché oltra l’esser cosa vilissima rende più corta vita alle pitture“. Nel restauro il termine è utilizzato ad indicare una reintegrazione pittorica di lieve entità.
Francese: retouche – Inglese: retouching – Spagnolo: Tedesco: retoque – nachbesserung.
Assorbimento anormale del legante nei colori a olio da parte della preparazione e talvolta anche del supporto (sia esso tela o altro) con la conseguente opacizzazione e il determinarsi di zone di pittura dai colori privi di intensità.
Questo inconveniente può dipendere dall’abuso di essenze e medium nell’impasto dei colori, oppure da preparazioni troppo assorbenti (mestiche non secche) o da ulteriori errori nell’esecuzione pittorica, quale la stesura di colore su un abbozzo non sufficientemente asciugato.
Il termine viene inoltre utilizzato a definire l’assorbimento non omogeneo delle vernici, con la conseguente definizione di zone opache.
Così Filippo Baldinucci (1681) alla voce Prosciugare: “Rasciugare; ed è termine de’ Pittori, per esplicare il rasciugar del colorito a olio nelle pitture, il che facendo in essi perdere il lustro fa anche che non si goda la vivacità de’ chiari, e la profondità delli scuri l’uno, e l’altro ritorna poi alla vista dell’occhio, dandovi sopra vernice, o chiara d’uovo battuta“.
Francese: Desséchement – Inglese: Colour Dryout – Spagnolo: Rechupado.
Estratto da:
Claudio Paolini, Manfredi Faldi, Glossario delle tecniche pittoriche e del restauro, edizioni Palazzo Spinelli,
Firenze 1999
Arricchisce il legante e facilita la stesura delle velature
Le vernici per dipingere arricchiscono il legante dei pigmenti ed esercitano una funzione siccativa. Hanno il compito di accrescere la fluidità e la forza delle tinte; servono bene nelle velature ed essendo alquanto lente a seccare permettono di modellare comodamente nella pasta ancora fresca: possono essere aggiunte al legante (medium) oppure essere stese sulla superficie (umettanti).
Elimina i prosciughi e assicura l’aderenza degli strati
Le vernici da ritocco eliminano i prosciughi, ovviando alle opacizzazioni del colore, assicurando l’aderenza degli strati successivi di pittura. Delle vernici da ritocco ci si avvale anche per rapide velature ma, essendo molto volatili, non sono indicate per una pittura a corpo.³
Protegge le superfici e dona brillantezza o opacità
Le vernici finali vengono a costituire una finitura generale dello strato pittorico con scopi protettivi ed estetici. La vernice finale si stende sull’opera completamente asciutta (il che richiede, in un olio, da sei mesi a un anno) allo scopo di proteggere e ravvivare le tinte.
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