Sistemi di riporto del disegno – Il ricalco
Il ricalco è stata una delle tecniche più diffuse per riportare un disegno sul nuovo supporto senza variazione di scala.
Già utilizzato nelle botteghe due/trecentesche il sistema del ricalco è ben attestato per tutto il rinascimento con modalità simili a quelle che oggi regolano l’uso della carta carbone. La tecnica prevedeva di annerire più o meno omogeneamente con polvere di carbone il verso del foglio su cui era stato realizzato il disegno da trasferire.
Il disegno veniva poi appoggiato sul nuovo sopporto ed eventualmente fissato provvisoriamente per evitare fastidiosi spostamenti. A questo punto si ripassavano i contorni del disegno con uno stilo in modo che si potesse depositare una traccia scura sul nuovo supporto in corrispondenza delle linee di pressione.
Dopo aver tracciato, come consuetudine, le incisioni delimitanti la doratura e i principali elementi architettonici il pittore ripassava il disegno a carboncino con inchiostro steso a pennello con legante acquoso o con nero di carbone in tempera ad uovo.
Egli (Giulio Romano) teneva questo modo: pigliava un foglio di carta sottile, e su quello col piombo o col carbone, che in mano avesse, disegnava ciò, che in mente aveva: di poi tingeva il rovescio di quel foglio da per tutto col carbone, ed indi pigliava un altro foglio netto e calcava quel disegno o schizzo su quello con uno stilo d’ottone ovvero d’argento, di modo che vi rimaneva tutto ciò ch’era disegnato disopra sul primo foglio, di poi profilato che quello aveva sottilmente d’ inchiostro, li levava Torme del carbone che vi erano rimase del calco con battervi sopra un fazzoletto od altro panno sottile , onde i profili poi si vedevano restar netti e senza macchia o segno alcuno sotto di essi; di poi li finiva o di penna tratteggiando, o di acquarello, secondo che più gli era a grado di fare;
Armenini libro primo cap. IX p.85 https://archive.org/details/bub_gb_ynmHadnP6YwC/page/n119/mode/2up