La prospettiva – Strumenti
Il prospettografo è un dispositivo o uno strumento per verificare o avere un ausilio nella rappresentazione piana dello spazio fisico tridimensionale.
I dispositivi più semplici e più utilizzate si basano sul principio già definito da Leon Battista Alberti (1435) di intercettare e bloccare la figura con un piano di intersezione del cono visivo e, a loro volta, sono riconducibili a due grandi gruppi.
- Il primo gruppo prevede che questo piano sia costituito da una superficie sufficientemente trasparente e su cui si possa direttamente delineare l’immagine osservata ponendo l’occhio a un traguardo che costringa l’operatore a mantenere fisso il punto di vista.
- Nel secondo gruppo il piano di intersezione costituito da un reticolo che suddivide e organizza la cena in modo da consentire al disegnatore (sempre costretto da un traguardo a mantenere una posizione fissa) di riportarla su un foglio di carta ugualmente quadrettato.
Francese: Perspectographe – Inglese: Perspectograph– Spagnolo: Perspectògrafo– Tedesco: Perspektograph.
Il problema della corretta rappresentazione di una forma nello spazio ha avuto un’importanza fondamentale nella storia dell’arte figurativa occidentale soprattutto tra ‘400 e ‘700. Allo studio della prospettiva i pittori hanno affiancato, fin dal XV secolo, l’impiego di una varia strumentazione per verificare e avere un valido ausilio nella rappresentazione piana della tridimensionalità dello spazio fisico. Questi prospettografi vennero usati diffusamente anche da grandi artisti. I dispositivi più semplici e più utilizzati si basano sul principio, già definito da Leon Battista Alberti e quindi codificato da Leonardo, di intercettare e bloccare la figura con un piano di intersezione del cono visivo; questo piano è costituito da un velo o da un vetro, comunque da una superficie sufficientemente trasparente e su cui si possa direttamente delineare immagine osservata ponendo l’occhio a un cannone ovvero a un traguardo che costringa l’operatore a mantenere fisso il punto di vista.
Un altro gruppo prevede un piano di intersezione costituito da un reticolo che suddivide e organizza la scena in modo da consentire al disegnatore di riportarla su un foglio di carta ugualmente quadrettato. Albrecht Dùrer in una famosa xilografia ci mostra uno di questi dispositivi impiegato per risolvere un problema decisamente arduo di scorcio. Lo stesso Albrecht Dùrer ci mostra un ulteriore metodo questa volta il dispositivo prevede l’uso di un telaio con fili mobili su cui sono infilate delle perline ugualmente scorrevoli, nel punto dove un ulteriore filo, tirato dal punto oggetto al centro di proiezione, interseca il piano del telaio viene posizionata la perlina, chiudendo lo sportello laterale su cui è fissato un foglio di carta il punto individuato dalla perlina potrà essere segnato permanentemente e punto dopo punto l’immagine verrà ricostruita con estrema fedeltà.