Mestica
Derivato da mesticare, mescolare, nella letteratura artistica tra il XVI e il XVIII sec. il termine mestica è utilizzato generalmente come sinonimo di preparazione. In tempi più recenti si identifica con una ammannitura colorata e caratterizzata dall’uso di sostanza grasse, creta, oli fissi o vernici grasse, comunque ben distinta dalla più antica preparazione a gesso e colla.
In particolare l’uso della mestica trova il suo significato nella necessità di una preparazione meno porosa per la stesura dei colori ad olio.
Giorgio Vasari (1550) definisce la mestica un “composto di terre macinate che s’impiastra sopra la tela o tavola da dipingere” e Filippo Baldinucci (1681) un “composto di diverse terre e colori macinati con olio di noce o di lino per dare alle tele o tavole che si vogliono dipingere”.