La doratura a missione

La doratura a mordente, doratura a missione o doratura a mistione.

Tra le varie tecniche utilizzate per la doratura di un dipinto quella a missione prevede l’uso di un mordente oleo-resinoso per consentire l’adesione della foglia d’oro. Missione è il termine che identifica tale mordente.

Francese: Dorure à la mixtion – Inglese: Oil gilding – Spagnolo: Dorado in mixtion – Tedesco: Mattvergoldung

La tecnica della doratura “a missione” o “a mordente” appare già descritta da Cennino Cennini e ampiamente utilizzata in pittura fra ‘300 e ‘400.
Rispetto alla più nota e apprezzata doratura a guazzo la tecnica prevede l’impiego in sostituzione del bolo armeno di un “mordente” cioè di un adesivo oleo-resinoso piuttosto denso.
Il mordente viene applicato con un pennello sulle zone in cui si deve fare aderire l’oro, su queste viene appoggiata e leggermente pressata la foglia dopo che l’adesivo ha iniziato ad essere appiccicoso. La foglia d’oro in eccesso viene poi facilmente rimossa spolverando la superficie.

La luminosità di una doratura a missione è sempre inferiore a quella di una buona doratura a guazzo anche e soprattutto per l’impossibilità di brunire la superficie trattata. Tuttavia la tecnica è stata utilizzata diffusamente per dorare superfici di estensione limitata e per ottenere decorazioni e finiture delle parti dipinte grazie alla relativa facilità del procedimento.