Integrazione analisi tecnica e analisi storico-stilistica
Atto di conoscenza, reintegrazione prima ancora che interpretazione, l’indagine tecnico-artistica induce a penetrare nella struttura dell’opera, oltre l’immediata apparenza, a stabilire relazioni dirette con l’evento affascinante della sua genesi, a colmare il tempo che lo separa dalla nostra coscienza. Silvia Bordini 1991
L’analisi tecnica
L’interpretazione dei documenti e l’integrazione con l’analisi storico-stilistica
Per analisi tecnica di un’opera pittorica si intende la raccolta e l’interpretazione dei documenti ricavati, grazie alle indagini eseguite con i mezzi scientifici oggi disponibili, dall’esame del materiale pittorico e del supporto e dallo studio del percorso creativo. Quando si parla di documentazione materiale invece si tiene anche conto del contributo fornitoci da un’approfondita interpretazione delle antiche fonti sulle tecniche artistiche unito ad un attento studio delle opere incompiute.
Lo studio del materiale pittorico e del supporto, oltre a fornire precise indicazioni sulle componenti chimiche delle sostanze utilizzate dall’artista, tiene conto del comportamento dei materiali nel tempo: le trasformazioni fisiche e chimiche alle quali è soggetto. Suo campo di indagine non è perciò limitato alla determinazione delle sostanze impiegate, ma si allarga all’analisi della superficie nel suo insieme, per cercare di stabilire quanto dell’aspetto attuale è dovuto alla mano del tempo (o a quella di qualche restauratore) e quanto, invece, a quella dell’autore.
Andrea del Sarto-Madonna delle Arpie- dettaglio
Andrea del Sarto-Madonna delle Arpie- dettaglio in infrarosso
Lo studio del percorso che il pittore ha seguito per raggiungere un determinato risultato richiede non soltanto l’accertamento delle tecniche esecutive, cioè dei procedimenti pittorici adottati quali disegni sotto superficie, abbozzi monocromi, impasti a corpo o velature ma rileverà anche l’eventuale utilizzazione di ritrovati tecnici come lo spolvero, la quadrettatura o la camera oscura, comprenderà pertanto un’esauriente valutazione dei modi e delle fasi che presiedono alla realizzazione dell’opera.
Una corretta interpretazione delle informazioni ottenute dall’indagine scientifica del materiale pittorico deve accogliere anche quei contributi forniti dalle analisi di natura storico-stilistica onde evitare che nessun elemento conoscitivo possa essere trascurato.
L’insieme articolato di conoscenze delle opere di un determinato artista rappresenta infatti la conquista graduale di un ampio lavoro collettivo, costruito nel tempo, che storici e scienziati arricchiscono di sempre nuovi elementi[1]
Sappiamo quanto delicata e controversa sia questa utile alleanza fra settori complementari di studio e, a riprova di ciò, utilizzeremo le acute osservazioni di Stephen Rees Jones[2]: “E’ forse accettato che la fisica e la chimica garantiscano la precisione e che il loro margine di errore sia minore di quello dell’estetica, della storia dell’arte e dello stesso punto di vista del pittore. Ma la critica nasce da criteri estetici e non è pensabile di metterla a tacere con ragionamenti tecnici. Naturalmente non ci sono dubbi che la scienza può dare un contributo ai problemi della conservazione ammesso che le ricerche siano condotte liberamente, senza tesi precostituite”. Anche Paul Coremans riferendosi agli apporti dell’uso sistematico delle analisi chimiche e dei metodi fisici indicativamente afferma che “questi ultimi dovrebbero, per inciso, essere esaminati in rapporto l’uno dell’altro ed alla luce dei dati storici, estetici, stilistici e tecnici, derivati dall’esame del quadro da parte dei funzionari responsabili, di storici dell’arte, restauratori”[3].
Andrea del Sarto -Madonna of the Harpies_- Detail_IR
Con questo si vuole dire che i metodi scientifici sicuramente migliorano e permettono una perfetta diagnosi della superficie pittorica anche se, come afferma Friedlander “quando si tratta dell’effetto artistico, c’è il pericolo che gli studiosi, che si occupano così assiduamente di quel che è invisibile all’occhio nudo, perdano la facoltà di vedere il visibile. Osservatori privi di senso artistico acquistano il diritto di parola nelle cose dell’arte; per studiare il meccanismo, smontano l’orologio: e l’orologio non funziona più”[4].
Riteniamo pertanto fondamentale che l’analisi tecnica si integri con l’analisi storico-stilistica per ottenere una visione completa, uno studio cioè che prenda in considerazione tutti gli aspetti dell’opera, ponendoli sullo stesso piano in una valutazione complessiva.
Sicuramente all’inizio di ogni ricerca saranno più persone ognuna specializzata nel proprio settore, a fornire i dati e a iniziare a interpretarli, ma questa fase dovrà essere considerata soltanto come fase preliminare mai conclusiva di un lavoro che giungerà al suo scopo solo in un successivo momento di rivalutazione globale.
Se è vero che i documenti ricavati attraverso le varie metodologie scientifiche acquistano valore dal momento che si sanno interpretare e non solo collazionare, è vero anche che la maggior parte dei recenti studi scientifici non tiene sufficientemente conto dell’aspetto esteriore dei dipinti e della documentazione storica, ovvero di tutti quegli elementi di cui si avvale lo storico dell’arte. L’analisi scientifica è invece semplicemente uno strumento a disposizione degli studiosi e non un mezzo scientifico sostitutivo.
Manfredi Faldi, La documentazione materiale come supporto e verifica dell’analisi storico-stilistica nelle opere pittoriche, Firenze 2003
[1]Cfr. quanto afferma a proposito Gloria Vallese, Conoscere la pittura. Guida al laboratorio dello specialista, in “Editoriale l’Espresso”, 1980, p.18/9
[2]Cfr. S. Rees Jones, La scienza e l’arte di pulire i dipinti, in “The Burlington Magazine”,CIV, 1962, pp. 60-62, ma si cita da A. Conti, cit., 1988, p. 151
[3]P. Coremans, The Care Paintings, London 1951, p. 116.
[4] M. Y. Friedlander, Il conoscitore d’arte, Torino, Einaudi 1955, p. 116
le tecniche di indagine analitiche e diagnostiche applicabili alle opere d’arte col fine di ottenere informazioni sui procedimenti esecutivi e sullo stato di conservazione.
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